Ricerca olivea
Fin dai tempi antichi, l’albero di ulivo è stato profondamente legato alla storia dell’uomo. In tutte le civiltà del Mediterraneo era considerato un albero sacro, e già allora egizi, greci e romani lo usavano per scopi curativi. La combinazione unica di composti organici nella sua linfa, fa dell’olivo un albero estremamente longevo, come testimoniato da numerosi esemplari millenari ancora oggi in vita.
Oggi sappiamo che ad essere responsabile dei numerosi effetti benefici riscontrati sull'uomo a prevenzione di numerose malattie è la presenza, sia nelle olive e sia nelle foglie, di alte concentrazioni di polifenoli e Castellari nel 2014 ha collaborato con il dipartimento di ingegneria chimica, civile, ambientale (DICCA) dell’università di Genova, per effettuare studi sul contenuto di antiossidanti nelle foglie di olivo. Nello studio si sono rilevate tramite HPLC le seguenti quantità:
analita | mg/g dw* | % dw |
Catechina | 4,25 | 0,43% |
Acido Vanillico | 2,19 | 0,22% |
Epicatechina | 4,73 | 0,47% |
Apigenina | 0,66 | 0,07% |
Acido Elenolico | 11,6 | 1,16% |
*dw = peso secco
L’oleuropeina, è il componente più abbondante e di maggior interesse, è stato quindi oggetto di ripetute analisi legate anche alla sua variabilità stagionale nella materia prima:
Oleuropeina | mg/g dw | % dw |
Qnt. max | 108,0 | 10,80% |
Qnt. min | 43,0 | 4,30% |
*dw = peso secco