VITAMINA C:
La vitamina C, nota anche con acido L-ascorbico, non può essere sintetizzata dagli esseri umani, a differenza di altri vertebrati che possiedono l’enzima L-gulono-1,4-lattone ossidasi.
Nota comunemente come antiossidante, il suo ruolo biologico comprende numerose altre azioni importanti, come si evince anche dalla sua concentrazione nell’organismo che è più alta rispetto alle altre vitamine, attestandosi intorno ai 20mg/kg: si ritiene infatti che il copro umano ne contenga circa 1,5 grammi. Dal punto di vista alimentare, le fonti principali sono frutta e verdura fresche (kiwi, fragole, arance, crucifere, crauti fermentati, patate), anche se il contenuto dipende da numerosi fattori tra cui il luogo di coltivazione, il tempo di raccolta, le condizioni climatiche, la latitudine, la genetica della pianta, nonché le modalità di coltivazione e di conservazione e cottura.
L’assorbimento avviene principalmente nell’ileo distale, attraverso il trasportatore SVCT1, saturabile e sodio-dipendente. Per via del meccanismo saturabile, l’assorbimento non è lineare: 200 mg di vitamina C vengono assorbiti al 100%; 500 mg al 73% e 1,25 grammi al 50%. Man mano che si aumenta la concentrazione di vitamina C assunta, se ne riduce l’assorbimento.
La concentrazione plasmatica media di vitamina C è di 40-65 microM; cambia con l’età ed è generalmente più alta nella donna. L’assunzione di 200-400 mg di vitamina C al giorno può far salire i valori plasmatici fino 70-85 microM, dopodiché si raggiunge il plateau e dosaggi giornalieri di vitamina C più elevati influiscono solo marginalmente sulla sua concentrazione plasmatica. La cellula è in grado di assorbire la vitamina C mediante il trasportatore SVCT2, che ha una elevata capacità di trasporto anche per concentrazioni plasmatiche basse, pertanto la concentrazione intracellulare di vitamina C è maggiore di quella plasmatica, ad eccezione dei globuli rossi che non possiedono il trasportatore; la concentrazione intracellulare massima nei leucociti si ottiene per assunzioni di 100 mg di vitamina C per os.
L’escrezione avviene principalmente attraverso le urine: l’eccesso di vitamina C viene eliminato mediante il rene che è responsabile del mantenimento dell’omeostasi della vitamina. Dosi giornaliere di 30-60 mg vengono completamente ritenute nelle 24 ore; una dose di 100 mg viene escreta per il 25% e una di 500 mg quasi per il 100%. Un bolo di 500 mg o superiore viene quindi escreto per la sua maggior parte, pertanto si consiglia di utilizzare forme a lento rilascio, come l’innovativa matrice di galattomannani da fieno greco, che consentono non solo di migliorare l’assorbimento, ma anche di agire sulla ritenzione della vitamina C nell’organismo.
La vitamina C svolge numerose funzioni nell’organismo: è un donatore di elettroni, partecipa come cofattore alla sintesi di collagene, ormoni (adrenalina, noradrenalina), carnitina; contribuisce alla regolazione della trascrizione genica, all’eliminazione della tirosina; agisce contro i radicali liberi e aumenta l’assorbimento del ferro.
Il ruolo di cofattore enzimatico è dovuto, si ritiene, alla sua capacità di mantenere i metalli dei gruppi prostetici in forma ridotta. La maggior parte degli enzimi vitamina C-dipendenti contiene infatti ferro o rame nel loro sito attivo.
E` inoltre fondamentale per recuperare le forme ossidate degli alfa-tocoferoli e la tetraidrobiopterina.
La carenza di vitamina C in passato era evidente e si manifestava nello scorbuto; oggi, casi di scorbuto sono rari nei paesi occidentali, ma si assiste ad una carenza subclinica di vitamina C che non si manifesta con sintomi evidenti ma con disfunzioni enzimatiche, fisiologiche e metaboliche.
La vitamina C è un micronutriente fondamentale per sostenere le funzioni del sistema immunitario, in particolare la fagocitosi, la differenziazione di linfociti B e T e la produzione di anticorpi, e l’integrità delle barriere mucosali. Una recente revisione sistematica della Cochrane ha evidenziato il ruolo protettivo della vitamina C in prevenzione, riduzione dei sintomi e riduzione della durata del raffreddore comune.
Dosi elevate di vitamina C (5-10 grammi al giorno) producono diarrea osmotica e gonfiore addominale, senza avere peraltro effetti positivi sulla sua efficacia, e sono pertanto sconsigliate. Alcuni autori hanno evidenziato un aumento della produzione di ossalati urinari con dosi crescenti di vitamina C: dosi superiori a 1 grammo al giorno aumentano il rischio di formare calcoli di ossalato del 41%.
BIBLIOGRAFIA
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